Appena si seppe della notizia dell’ormai celebre video che smaschera i plagi di Luttazzi avevo pensato di scriverci qualcosa. Poi ognuno ha detto la sua, il video ha fatto il giro del web, e mi sembrava superfluo aggiungere altro. Fra l’altro dopo i due post sul suo rapporto coi Griffin (qui e qui) poteva sembrare che io ce l’avessi col comico quando, almeno fino a poco fa, lo stimavo profondamente. Ma una riflessione (di cui pure qualcuno avrà probabilmente già scritto) bisogna farla: al popolo del web non si sfugge. Una dei pregi di internet, e della sua interattività, e proprio questo: se dici una sciocchezza sta sicuro che prima o poi la cybergiustizia ti becca. Anche se la sciocchezza la dici su un altro mezzo, giornale o televisione che sia. Il caso di Luttazzi, smascherato dagli stessi ammiratori, è esemplare.
Ma esemplare è anche il mettere alla gogna l’orwelliana manipolazione che il tg1 (e non solo lui) ha fatto per la notizia dei sette anni di carcere a Dell’Utri. Chi è abituato alla ricezione passiva della tv, si è subito il servizio e stop. Su internet no. Su internet queste cose subdole si notano e si fanno notare. Anzi, a volte il gioco tende a degenerare: lo sbugiardare crea una sorta di goduria intellettuale, tanto che a volte si esagera diffondendo notizie nemmeno accertate per il solo fatto che sembrano rivelare cose taciute dai tg ufficiali (due casi per tutti: l’emendamento D’Alia, e il recente emendamento 1707, che ancora circolano indisturbati nel web).
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Luttazzi e il web che smaschera
Pubblicato: 6 luglio 2010 in Commento, Giornalismo, Internet, TVTag:Daniele Luttazzi, dell'utri, emendamento 1707, emendamento d'alia, internet, manipolazione, notizie, plagio, tg1, tg2, web, zaccai
Appena si seppe della notizia dell’ormai celebre video che smaschera i plagi di Luttazzi avevo pensato di scriverci qualcosa. Poi ognuno ha detto la sua, il video ha fatto il giro del web, e mi sembrava superfluo aggiungere altro. Fra l’altro dopo i due post sul suo rapporto coi Griffin (qui e qui) poteva sembrare che io ce l’avessi col comico quando, almeno fino a poco fa, lo stimavo profondamente. Ma una riflessione (di cui pure qualcuno avrà probabilmente già scritto) bisogna farla: al popolo del web non si sfugge. Una dei pregi di internet, e della sua interattività, e proprio questo: se dici una sciocchezza sta sicuro che prima o poi la cybergiustizia ti becca. Anche se la sciocchezza la dici su un altro mezzo, giornale o televisione che sia. Il caso di Luttazzi, smascherato dagli stessi ammiratori, è esemplare.
Ma esemplare è anche il mettere alla gogna l’orwelliana manipolazione che il tg1 (e non solo lui) ha fatto per la notizia dei sette anni di carcere a Dell’Utri. Chi è abituato alla ricezione passiva della tv, si è subito il servizio e stop. Su internet no. Su internet queste cose subdole si notano e si fanno notare. Anzi, a volte il gioco tende a degenerare: lo sbugiardare crea una sorta di goduria intellettuale, tanto che a volte si esagera diffondendo notizie nemmeno accertate per il solo fatto che sembrano rivelare cose taciute dai tg ufficiali (due casi per tutti: l’emendamento D’Alia, e il recente emendamento 1707, che ancora circolano indisturbati nel web).
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